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Nasce a Napoli nel 1998 il Progetto Chance, iniziativa contro la dispersione scolastica rivolta ad adolescenti che vivono situazioni di forte disagio sociale. L'idea parte da Marco Rossi Doria, maestro di strada che coagula attorno a sé altri docenti, fra cui Carla Melazzini che ha scelto Napoli per il suo mestiere di insegnante. Questo libro raccoglie appunti, relazioni, scritti che Carla Melazzini ha steso nei dieci anni di quest'esperienza condotta fino alla morte nel 2009. Vite vissute di ragazzi di strada si intrecciano a riflessioni su Napoli, la società, la disuguaglianza, la camorra, sulla paura e il rifiuto della scuola che sono solo l'appendice dell'invincibile paura della vita di ragazzi e ragazze dei quartieri emarginati. "Chance" per molti degli adolescenti che parteciparono al progetto rappresentò la casa, il teatro dove mettere in scena emozioni e drammi, l'occasione di relazionarsi con il mondo degli adulti, il modo di vincere la paura di uscire dai ranghi del proprio destino sociale. Il Progetto Chance scuote prima di tutto gli stessi insegnanti. «Ci siamo messi a lavorare intorno a dei tavoli che all'inizio erano vuoti, - racconta Carla Melazzini, - c'era molta ansia, poi sono comparsi dei fogli, riflessioni, via via che la discussione e il confronto si accendevano uscivano cose sempre nuove come dal cilindro di un mago, pezzi di temi, fotografie, copioni teatrali, giornali e tutto veniva buttato sopra un mucchio che diventava sempre più alto. Che succedeva? Scambio e restituzione reciproca che ci aiutava a capire meglio le stesse cose che abbiamo fatto in questi anni con i ragazzi». Le storie di Ciro, Peppe, Cesare, Rossella e Annamaria, dei tanti adolescenti di Ponticelli, San Giovanni, Barra si alternano ai racconti della vita di ogni giorno, le gite per Napoli con i ragazzi a fotografare e filmare, primo atto di una narrazione che solo poi scoprirà lo strumento della scrittura, gli incontri con le famiglie, i percorsi di cittadinanza.