Maturità al Pininfarina
Care ragazze e ragazzi, ci tengo a lasciarvi qualche parola su questi giorni, particolarmente intensi per voi, ma altrettanto carichi di pensieri ed emozioni anche per noi. La parola che più mi è risuonata è “speranza”, perché era quanto ci trasmetteva il vostro modo di affrontare l’esame: ciascuno con la propria storia, carattere, paure, fragilità e punti di forza. Ciascuno a modo suo, ma tutti con dignità, e non spavalderia, con idee e progetti sul futuro, ma aperti alla complessità che esso comporta. Certamente i vostri insegnanti sono stati molto bravi, ma anche fortunati nell’incontrarvi. In quanto biologo, specializzato in biologia molecolare, ma anche in quanto ormai “vecchio“ (concedetemi almeno le virgolette) insegnante, mi avrebbe fatto piacere dialogare con voi a partire dagli spunti che avete offerto, tecnici e umani, ma non ho voluto né prolungare né introdurre variabili impreviste ai vostri colloqui. Mi permetto perciò ora un’unica considerazione complessiva.
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